Stiamo attraversando un periodo particolare dove la bassa inflazione e la bassa crescita economica ha portato i tassi dei titoli di Stato in negativo. Non parliamo poi dei rendimenti…
Non è facile per un piccolo risparmiatore decidere su cosa investire oggi, in tempi dove i tassi sono molto bassi e rimarranno a questi livelli per molto tempo.
Solo un forte aumento dell’inflazione potrebbe indurre la BCE a cambiare la sua politica monetaria, ma attualmente sembra impossibile.
I tassi bassi, come le altre misure di politica monetaria, tipo il Quantitative Easing, sono necessari sia per evitare che l’inflazione scenda troppo e sia per rilanciare l’economia che presenta una crescita troppo debole per creare posti di lavoro.
Attualmente non sembra che queste misure stiano portando un reale e durevole beneficio all’economia reale e infatti l’opinione prevalente è che nei prossimi mesi, se la situazione non dovesse migliorare, la Bce sarà costretta a rivedere il Quantitative Easing aumentando l’importo e collaterali da acquistare, passando dagli attuali 60 miliardi a probabili 100 miliardi, per arrivare ad attuare ulteriori misure di stimolo che portino la linfa della liquidità all’economia reale.
Non è facile per i risparmiatori scegliere dove parcheggiare i propri risparmi, visto e considerato sia l’esiguità dei rendimenti che la scarsa affidabilità di tanti strumenti finanziari.
Che fare?
I Titoli di Stato a media e lunga scadenza hanno rendimenti molto bassi, quelli a breve scadenza come Bot e Ctz addirittura negativi.
Acquistare BTP partecipando alle aste? Ma il rendimento è troppo basso, costi e tasse riducono il rendimento portandolo in negativo. Acquistare BTP sul mercato non conviene perché il prezzo è salito e il rendimento di conseguenza è sceso, dunque è troppo rischioso acquistare un titolo che oggi quota 120 ma a scadenza verrà rimborsato a 100.
Investire in conti deposito? Sono poche le banche che offrono un rendimento appena sopra l’1%, e in ogni caso tasse e imposta di bollo fanno scendere di molto il rendimento, oltre a considerare il rischio della solvibilità ed l’indice di patrimonialità dell’Istituto che offre tali strumenti.
Investire in azioni? Non è per tutti, non lo è mai stato. Ci vuole pazienza, sopportazione al rischio, competenza e fiducia: al momento elementi misconosciuti alla maggioranza dei risparmiatori nostrani, da sempre legati alla cedola semestrale e alla presunta sicurezza di un rendimento costante.
Con l’aiuto, la presenza e la condivisione dei propri bisogni con il proprio Consulente di fiducia, diventa necessario saper capitalizzare sistematicamente i guadagni e abbattere i rischi sia del portafoglio (tramite una corretta diversificazione) sia quelli del Mercato. Mai come in questo momento storico diventa necessario saper tracciare un corretto percorso di scelte condivise e definire minuziosamente un profilo di rischio coerente.